
Post Romics XXVI Edizione
La scorsa settimana a Roma é stata piuttosto intensa. Da giorno 3 al 6, come alcuni di voi sapranno, si é tenuta la XXVI Edizione di Romics, alla quale ho partecipato insieme alla fantastica Area Autoproduzione.
Questa enorme fiera, che ad ogni edizione conta quasi duecento mila visitatori, si é rivelata essere per me una vera e propria porta verso il mondo ludico.
Non nascondo l’ansia provata fino a poco prima di iniziare: non avevo mai partecipato ad un evento di cosí grande portata e con cosí tanta affluenza.
Ero la col mio tavolo addobbato, le confezioni del mio primo gioco ufficialmente prodotto fresche di stampa e l’emozione di fare qualcosa che non avevo mai fatto prima.
Ma per fortuna non ero solo!



Tutto intorno a me erano presenti moltissime persone, ognuna con un sogno molto simile o molto diverso dal mio, e probabilmente con lo stesso timore ma anche la stessa carica che al contempo io provavo.
Ho rivisto molti visi amici, conosciuti gia in passato in altre occasioni o fiere. Tra tutti il grande Angelo Porazzi, conosciuto da qualcuno come “WarAngelo”, o il numero 14 di Area Autoproduzione: a lui un caloroso ringraziamento per aver fondato questa importante iniziativa ed aver reso possibile a molti autori, come me, di affacciarsi su questo mondo e di esprimere la propria creativitá.
Per tutta la durata dell’evento ho avuto inoltre l’immenso piacere di trascorrere del tempo con mio cugino Emilio, senza il quale probabilmente questa esperienza non avrebbe generato cosí tanto valore in termini di divertimento ma sopratutto di apprendimento: grazie a lui ho imparato ad interfacciarmi meglio al pubblico ed esporre le mie idee ed i miei progetti in modo piú efficace.
É proprio vero: anche la migliore delle idee non puó brillare se non presentata in modo opportuno.






Dopo circa 40 ore di fiera, una decina di caffé e una miriade di partite a Brawlings, ecco una lista di considerazioni che vorrei condividere con voi, sperando possano risultare in qualche modo utili:
- Concentrati sul tuo target
Per quanto bello possa essere un gioco/libro/disegno da noi prodotto, é altamente improbabile che possa piacere a tutti. Spesso infatti, come avviene tra l’altro nel marketing, ogni prodotto attira uno specifico target, piú o meno ampio. Nel mio caso, Brawlings é stato particolarmente apprezzato dal pubblico maschile nella fascia di etá tra i 10 e i 17 anni. Ci sono ovviamente degli inaspettati strappi alla regola, come Sofia, una sveglissima bimba di 9 anni (che con un po’ di amarezza mi diceva di non riuscire a trovare altre amichette con le quali giocare ai giochi da tavolo, ma questa é un’altra storia…) - La chiarezza é fondamentale
É importantissimo trovare un metodo chiaro e conciso di parlare di quello che facciamo. Per quanto una persona possa essere interessata al nostro lavoro, il suo livello di attenzione scende vertiginosamente secondo dopo secondo se, in un breve lasso di tempo, non viene inviato alcun input da parte nostra. - Preparati a qualsiasi domanda
Potrá sembrare banale, ma per parlare di un proprio progetto bisogna prima sentirsi sicuri dei suoi contenuti. Durante una fiera saremo soggetti a decine o centinaia di domande, tra cui alcune alle quali non avremmo mai pensato di poter rispondere. - Trasmetti entusiasmo
Onestamente penso che nessuno visiti una fiera con lo scopo di annoiarsi. Perché una persona dovrebbe stare ad ascoltare una mia spiegazione se io stesso sembro quasi scocciato da quello che dico? Proviamo a metterci nei panni del nostro interlocutore. Personalmente mi piace molto ascoltare se chi parla mi trasmette sensazioni positive. - Sii paziente
Punto valido sopratutto se l’idea che presenti é relativamente nuova o inusuale. Non possiamo sapere istantaneamente quale sia il modo di pensare di chi abbiamo davanti, o di come questo percepisca nuove informazioni. Esporre un’idea a volte richiede anche ripetere, cambiare parole e rispondere a tante, tante domande. - Prenditi una pausa (ogni tanto)
É vero che lo scopo del partecipare ad una fiera é quello di proporre le nostre idee il piú possible. É peró importante concedere qualche minuto di riposo al nostro cervello e alle nostre corde vocali, senza comunque spezzare troppo i ritmi. Il tempo di una pausa permette inoltre di metabolizzare meglio l’esperienza maturata fino a quel momento. - Chiacchera
Partecipare ad una fiera vuol dire anche conoscere nuove persone, spesso molto diverse da noi. É interessante scoprire un po’ della persona dietro il giocatore. - Guardati intorno
Anche se il nostro scopo é quello di presentare al pubblico il nostro prodotto, ogni tanto é bene semplicemente guardare l’ambiente a noi circorstante: ad esempio, chi/cosa c’é intorno a noi? Da che direzione vengono le persone? Cosa fanno? Questi piccoli dettagli ci aiutano a capire i ritmi e le dinamiche di una fiera o un qualsiasi evento. - Varia il tuo registro in base a chi hai davanti
Il pubblico di una fiera é straordinariamente variegato. Parleremo con bambini, ragazzi ed adulti, tutti molto diversi tra loro. Dobbiamo capire chi abbiamo davanti in modo da adeguare le nostre parole al contesto, mantenendo comunque il messaggio efficace. - C’é sempre un margine di miglioramento
Avró spiegato Brawlings almeno una 70ina di volte durante i quattro giorni di fiera. Ogni volta cambiavo qualcosa, cercando di trovare parole migliori ed esporre i concetti in modo piú semplice. É incredibile come sia cambiato il mio modo di esprimermi tra la prima e l’ultima spiegazione! Non importa quante volte facciamo o ripetiamo qualcosa: la volta successiva sará in un modo o in un altro un po’ meglio di quella precedente.






E adesso? Mantenete i motori caldi… tra pochissime settimane si parte alla volta del Lucca Comics!
Buon divertimento!
Salvo



Romics - XXVI Edizione



Brawlings: dall'idea al gioco
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