
Brawlings – Le origini
Molto tempo fa, l’arcimago Archimedes si trovava nel suo studiòlo in cima ad una torre, la cui posizione originale ancora al giorno d’oggi rimane ignota.
Come di consueto, Archimedes stava conducendo degli esperimenti tentando di “sbirciare” dentro una dimensione parallela. Se lo sentiva, quella sera sarebbe stata la volta buona. E lo era!
Ma forse quella volta il nostro mago esagerò con l’estratto di mandragora, e quella che doveva essere una sorta di “finestra” verso un’altra dimensione, si rivelò essere un vero e proprio portale, dal quale balzarono fuori decine di strane entità.
Lo studiòlo era completamente invaso di creature che non facevano altro che azzuffarsi tra di loro, distruggendo tutto nel loro passaggio.
In preda ad un lieve panico, Archimedes chiamò in aiuto tutti i giovani novizi che abitavano nella sua torre. Doveva trovare una soluzione, ed in fretta.
La magia, per come la conosceva lui, sembrava non funzionare su questi strani esseri. Bisognava risolvere la faccenda in un altro modo.
“Facciamoli combattere tra di loro”, disse il più giovane dei novizi.
Archimedes non sembrava molto persuaso da questa proposta, quando ebbe un lampo di genio: “Facciamoli combattere tra di loro!”, tuonò.
“Ma è esattamente quello che ho appena detto io, Alto Arcimago…”, replicò il giovane novizio, visibilmente contrariato.
“Certo, certo. Ora ascoltate bene”, ribattè immediatamente Archimedes: “Dobbiamo fare in modo che il problema si risolva da solo, ma comunque limitando i danni il più possibile. Inoltre, mi piacerebbe studiare queste creature, ma senza dovermi stropicciare troppo la barba”.
L’arcimago evocò il potere dei venti per spazzare via le creature, dividendole in piccoli gruppi decisamente più gestibili, quindi li racchiuse in tanti piccoli campi di forza.
“Non riuscirò a mantenere l’incantesimo attivo per troppo tempo! Liberatene un po’ alla volta e non permettete a questi scherzi della natura di distruggere ulteriormente il mio studio!”
I novizi non sembravano troppo invogliati dalle parole del secolare arcimago, intento a canalizzare il suo potere.
“Va bene, ho capito. Chi svolgerà il proprio lavoro nel migliore dei modi, verrà promosso al grado di apprendista.”
Colpiti da una simile proposta, subito i giovani ragazzi iniziarono ad infrangere i campi di forza. Le creature, nuovamente libere di scorazzare, si lanciarono a capofitto in combattimento, creando tante piccole zuffe.
“Creature strane, questi… questi… come definirli?”, pensò Archimedes, il quale dovendosi sforzare sempre meno per tenere imprigionate le creature, poteva concedersi ai suoi peculiari pensieri.
Da li a breve la situazione si risolse nel migliore dei modi. Tutte le creature erano troppo stanche ed ammaccate per continuare a combattere, ed i ragazzi poterono rispedirle al di là del portale.
“Complimenti per il lavoro svolto, gioventù”, esclamó Archimedes. “Come pattuito, uno di voi verrà promosso al grado di apprendista. Concedetemi del tempo per ponderare bene questa mia decisione”.
I ragazzi tornarono alle loro mansioni, mentre lo stanco arcimago si sedette alla sua scrivania. Accese una candela e scrisse una lunga lista di considerazioni riguardo le strane creature, che inizialmente chiamó “Terribili entitá venute da una dimensione ignota”, per poi adottare il termine decisamente piú breve “Brawling” dopo aver notato che quasi tutte le persone a cui parlava dell’accaduto non riuscivano a prenderlo sul serio.
Non si sa se effettivamente Archimedes mantenne la promessa di promuovere uno dei novizi. Probabilmente no, ma questa è un’altra storia.
Ciò che è certo è che i Brawling divennero una delle sue scoperte più entusiasmanti, alla quale continuò a lavorare per molto, molto tempo.
Continua…



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